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L’Ipertiroidismo, noto anche come tiroide iperattiva, si verifica quando la ghiandola tiroidea produce troppi ormoni tiroidei. Questo ha un impatto su tutto l’organismo. La ghiandola tiroidea è situata nel collo ed ha una forma a farfalla. Gli ormoni che produce e rilascia nel flusso sanguigno controllano la crescita e il metabolismo del corpo. Una quantità eccessiva di ormone tiroideo può influenzare molte funzioni del corpo.
Esistono diverse cause possibili e un’ampia gamma di potenziali sintomi. Di solito inizia lentamente, ma, nei giovani, l’inizio può essere improvviso.
L’ipertiroidismo è diverso dall’ipotiroidismo. “Iper” si riferisce alla presenza di troppo ormone tiroideo nel sistema. “Hypo” significa troppo poco o una tiroide ipoattiva.
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I sintomi sono di ampia portata e variano da persona a persona. I pazienti con lieve ipertiroidismo sono spesso inconsapevoli di averlo perché non avvertono sintomi. La maggior parte dei sintomi è correlata all’aumento del tasso metabolico e includono:
Raramente i pazienti presentano tutti questi sintomi.
L’oftalmopatia di Graves può causare dolore o fastidio agli occhi, sensibilità alla luce e alcuni problemi di vista. Gli occhi possono sporgere. L’uso di colliri e occhiali da sole può aiutare ad alleviare i sintomi. Nei casi più gravi, il trattamento con determinati farmaci, come steroidi o farmaci immunosoppressori, può ridurre il gonfiore dietro gli occhi.
E’ una reazione non comune che può essere scatenata da un’infezione, una lesione o un trauma, incluso un intervento chirurgico o dal parto. Può verificarsi anche in donne in gravidanza con ipertiroidismo non diagnosticato o scarsamente controllato.
I segni e sintomi includono:
E’ una reazione pericolosa per la vita e richiede cure mediche di emergenza.
E’ la causa più comune che rappresenta oltre il 70% dei casi. Si tratta di una condizione autoimmune. Non è chiaro che cosa scateni la malattia di Graves, ma spesso ricorre nelle famiglie, suggerendo una base genetica. La malattia di Graves è più comune nelle donne dai 20 ai 40 anni e in particolare nei fumatori. Può colpire gli occhi, causando disagio e visione doppia. I pazienti che ne sono affetti hanno comunemente la caratteristica degli occhi sporgenti.
Nella ghiandola tiroidea si sviluppano dei grumi, noti come noduli. Non è chiaro il motivo per cui ciò avvenga. I noduli possono contenere tessuto tiroideo anormale, ma di solito sono benigni o non cancerosi. Interessano la normale funzione della tiroide, causandone l’iperattività. La tiroide può ingrossarsi, ma non c’è dolore. Con la punta delle dita è possibile sentire i noduli.
La ghiandola tiroidea rimuove lo iodio dal sangue. Lo iodio proviene da alimenti come frutti di mare, pane e sale e la ghiandola tiroidea utilizza lo iodio per produrre gli ormoni tiroidei. I due più importanti ormoni tiroidei sono la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3). L’assunzione di iodio aggiuntivo negli integratori può indurre la tiroide a produrre troppi ormoni.
Le persone che assumono ormoni tiroidei come trattamento devono seguire regolarmente il proprio medico per assicurarsi di assumere la giusta dose di farmaci per la tiroide.
Alcuni farmaci usati nel trattamento dei problemi cardiaci contengono una grande quantità di iodio e possono innescare cambiamenti nella funzione tiroidea. Un farmaco che può influenzare la funzione tiroidea in questo modo è l’amiodarone, che i medici usano per trattare l’irregolarità del battito cardiaco.
Un’infiammazione della tiroide che spesso deriva da un’infezione virale. I sintomi includono:
In rari casi, la tiroide iperattiva può essere causata dal cancro alla tiroide. Le cellule maligne possono iniziare a produrre tiroxina o triiodotironina.
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Il medico chiederà dei sintomi, eseguirà un esame fisico e, eventualmente, ordinerà esami del sangue. L’ipertiroidismo avanzato è normalmente facile da diagnosticare perché i segni sono chiari, ma la diagnosi è meno ovvia nelle prime fasi. Un esame del sangue, noto come test di funzionalità tiroidea, può mostrare il funzionamento della ghiandola tiroidea. Il test controlla i livelli di ormone stimolante la tiroide (TSH), tiroxina (T4) e triiodotironina (T3).
Può essere eseguita una speciale scansione diagnostica della ghiandola tiroidea utilizzando iodio radioattivo, per valutare la funzione tiroidea. Questa scansione di medicina nucleare è nota come test di assorbimento di iodio radioattivo (RAIU).
L’ipertiroidismo si verifica quando la tiroide è iperattiva e produce troppi ormoni. L’ipotiroidismo, invece, si sviluppa quando la tiroide non produce abbastanza ormoni.
Le due condizioni hanno alcune cause comuni, come la tiroidite, l’assunzione eccessiva di iodio, alcuni disturbi autoimmuni o l’assunzione di determinati farmaci.
I sintomi dell’ipotiroidismo possono variare e non sono specifici della tiroide. Alcuni sintomi comuni, diversi da quelli dell’ipertiroidismo, sono i seguenti:
La diagnosi di ipotiroidismo comporta spesso un esame fisico, un’anamnesi familiare completa, esami del sangue e test ormonali. Se la persona riceve una diagnosi, il trattamento mira a gestire la tiroide con la sostituzione della tiroxina.
Le donne affette da ipertiroidismo possono avere maggiori difficoltà a rimanere incinte.
I livelli di ormoni tiroidei aumentano leggermente durante la gravidanza. Alcuni soggetti predisposti ma che non hanno ricevuto una diagnosi, possono avere una tiroide leggermente iperattiva durante la gravidanza.
I soggetti con tiroide iperattiva possono riscontrare un leggero ingrossamento della tiroide durante la gravidanza.
Un ipertiroidismo grave e non trattato durante la gravidanza può essere collegato a:
Tuttavia, con un trattamento adeguato, la maggior parte delle gravidanze procede senza problemi.
Alcuni farmaci trattano i sintomi dell’ipertiroidismo, come i problemi del battito cardiaco, mentre altri prendono di mira la produzione di ormoni tiroidei.
I beta-bloccanti possono alleviare i sintomi fino a quando altri trattamenti iniziano a funzionare. Secondo il National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), la maggior parte delle persone si sentirà meglio entro poche ore.
I farmaci antitiroidei impediscono alla tiroide di produrre troppa tiroxina o triiodotironina, i due principali ormoni tiroidei. Dopo l’inizio del trattamento potrebbero essere necessarie diverse settimane o mesi affinché i livelli ormonali si adeguino all’intervallo normale. In media, il tempo totale di trattamento è compreso tra 1 e 2 anni, ma può richiedere più tempo.
Gli effetti collaterali dei farmaci includono:
Lo iodio radioattivo viene raccolto dalle cellule attive della tiroide e le distrugge. La distruzione è locale e non ci sono effetti collaterali diffusi. La dose di radioattività contenuta nel radioiodio è molto bassa e non è dannosa. Il trattamento con radioiodio non è adatto alle donne in gravidanza o in allattamento. Le donne dovrebbero evitare di rimanere incinte per almeno 6 mesi dopo il trattamento e gli uomini non dovrebbero generare un figlio per almeno 4 mesi.
La chirurgia può rimuovere parte della ghiandola tiroidea se non sono possibili altri trattamenti, ad esempio durante la gravidanza, o se la persona non è in grado di tollerare altre terapie o se ha il cancro.
Non esiste una dieta speciale in grado di risolvere un disturbo della tiroide. Tuttavia, ridurre l’assunzione di iodio nella dieta ed evitare i supplementi di iodio può aiutare a impedire che l’attività della tiroide si squilibri ulteriormente. Una dieta equilibrata può aiutare a preservare la salute della tiroide. Se scegli di assumere integratori, assicurati di chiedere consiglio al medico sulle quantità da assumere e su quali integratori saranno i migliori per te senza influire sull’attività della tiroide.
Patologie di natura infiammatoria, metabolica, infettiva, allergica, autoimmunitaria vengono trattate presso il Biomedic Clinic & Research avvalendosi della Medicina Integrata. Ciò si traduce in un approccio personalizzato che prende in considerazione metodi diagnostici e terapeutici propri sia della medicina tradizionale che di quella naturale, al fine di occuparsi anche delle cause scatenanti di un determinato disturbo, riferite al singolo paziente.
Per la diagnosi ed il trattamento dell’ipertiroidismo è possibile effettuare un test biofisico completo, seguito da trattamenti di medicina integrata, i quali possono includere trattamenti biofisici, piano nutrizionale personalizzato e terapie di medicina naturale e/o tradizionale, in base a quanto emerso in fase di diagnosi.
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
